Come cambia il taglio dell’erba in primavera e in estate?

Marzo è un mese di transizione, che vede il graduale passaggio dall’atmosfera cupa dell’inverno a quella più soleggiata della bella stagione. Chi ama ricreare spazi verdi connotati dalla presenza di piante da frutto, fiori e prati decorati, non può fare a meno di considerare nel suo progetto una parola chiave molto importante, che ben si adatta a questo periodo: manutenzione.

Se si desidera, infatti, nobilitare la propria casa con un gradevole spazio outdoor, dove riscoprire il piacere di trascorrere dei momenti all’aria aperta, non deve mancare una buona dose di impegno quotidiano, affinché l’ecosistema green risulti sano, durevole nel tempo e dia i suoi frutti in termini di piante robuste e forti.

Come detto in precedenza, la primavera è il periodo perfetto per dare sfogo alla propria passione per il giardinaggio: è il momento ideale per sbarazzarsi di ogni traccia del caratteristico torpore invernale per dare inizio a una nuova rigenerazione del terreno. Di seguito, vedremo come curare il prato utilizzando un tagliaerba e come cambia il taglio e la manutenzione dell’erba nel passaggio dalla primavera all’estate.

Il taglio dell’erba nel passaggio fra la primavera e l’estate

Come detto, il segreto per avere un giardino florido e dall’aspetto invitante è impegnarsi ogni giorno a nutrirlo e curarlo. La primavera è una stagione cruciale per la natura: essa vive il risveglio vegetativo, per questo è indispensabile procedere con l’eliminazione dei rami secchi nei cespugli e dei rovi, grovigli di erba dalla consistenza dura e legnosa che ostruiscono il pieno sviluppo delle piante.

Una volta eliminato tutto ciò che ostacola il naturale sviluppo del giardino, si può procedere con il taglio dell’erba in maniera graduale, partendo da una lunghezza più alta a una più bassa, fino a raggiungere i 3 cm. I giardinieri più esperti consigliano di tenere a mente la regola del 30 per cento: quindi bisognerebbe di volta in volta tagliare l’erba in base al risultato uscente dalla semplice operazione matematica, per assicurare al prato benessere e gradualità nelle operazioni di taglio. L’importanza di mantenere basso il livello dell’erba è funzionale all’assorbimento dell’acqua nel terreno, la stessa che andrà a determinare la nascita di piante con radici forti e in grado di sopportare i periodi di siccità tipici dell’estate.

Nella stagione calda, quando non è necessario che l’erba sia molto bassa, gli esperti del settore consigliano di spuntare di volta in volta l’erba mantenendola ad un’altezza di circa 5 cm, per evitare che si bruci o che vada incontro a ruggini. Per questo tipo di operazione si consiglia di utilizzare il tagliabordi, un macchinario simile al decespugliatore ma con una potenza inferiore, necessaria per le operazioni di piccola entità.

L’irrigazione: differenze fra la primavera e l’estate

Come detto nel precedente paragrafo, il tagliaerba si rivela utile nella stagione primaverile, quando si raccomanda di mantenere un’altezza piuttosto bassa delle piante in giardino, un’accortezza funzionale a garantire una buona permeabilità dell’acqua e dei nutrienti nel terreno. Accanto all’aspetto del taglio, in sede di cura di uno spazio verde, non dovrebbe mai passare in secondo piano quello inerente all’irrigazione.

Si tratta di assicurare al giardino il giusto apporto di acqua, necessario al nutrimento e al pieno sviluppo di tutto l’ecosistema di vegetazione, che dovrebbe essere calibrato a seconda della stagione in corso e della fascia climatica. Ad esempio in primavera gli esperti consigliano di irrigare il giardino nelle ore pomeridiane e con una pausa di tre o quattro giorni durante la settimana. Ricordano anche di procedere con l’irrigazione sempre dopo aver effettuato il taglio dell’erba e mai prima, per permettere ai residui di erba sminuzzata – prodotti dal mulching – di amalgamarsi con il terreno e di fungere da eccezionale concime.

In estate, invece, quando le temperature diventano proibitive, si consiglia di irrigare frequentemente i giardini nelle prime ore del mattino, quando l’aria è ancora fresca. In questo modo si evita di incorrere in uno shock termico delle piante, determinato dal contrasto fra acqua fresca e temperature molto elevate.