L’osteopata può essere un valido alleato degli sportivi per ridurre il rischio infortuni. L’allenamento sportivo professionistico, la ricerca esasperata della performance, oltre alle innumerevoli competizioni che un atleta deva affrontare nell’arco dell’anno, sono diventati sempre più intensi e impegnativi e questo inevitabilmente porta a sollecitare pesantemente il corpo e a esporlo a maggiori probabilità che si verifichino incidenti. La Scuola di Osteopatia Asomi di Torino: https://accademia-osteopatia.com/asomi-accademia-osteopatia-torino/ è da sempre molto attenta all’uso delle tecniche osteopatiche per supportare gli atleti e forma professionisti in grado di operare ai massimi livelli in questo ambito. L’osteopatia, infatti, con i suoi principi e con lo studio approfondito della fisiologia e della biomeccanica muscolo-scheletrica, permette al professionista di effettuare trattamenti manuali utili a supportare gli sportivi nel recupero post-sforzo, ma soprattutto a prevenire i rischi di infortuni grazie al recupero di un corretto bilanciamento muscolo scheletrico, al ripristino dei disequilibri posturali e delle sollecitazioni biomeccaniche a cui l’atleta è sottoposto quotidianamente. Una specializzazione che ha fatto sì che il ruolo del l’osteopata sia diventato sempre più importante nel rapporto di collaborazione tra medici, fisioterapisti, preparatori atletici e coach non solo per gli sportivi professionisti ma anche per quelli amatoriali.
Le ricerche del dottor Claudio Zimaglia
Ci sono varie problematiche mio-tendinee, muscolari o articolari che possono segnare la carriera di un atleta e variano in base all’attività sportiva praticata. Le più comuni sono la tendinopatia della cuffia dei rotatori, le distorsioni della caviglia, le infiammazioni tendinee del ginocchio, le lesioni muscolari, il gomito del tennista, le tendiniti Achillee, le fasciti plantari, e non ultimo le problematiche del low back pain. Tutte lesioni o infiammazioni che possono essere state causate da incidenti, ma anche da fattori indiretti come la postura non ben equilibrata o sollecitazioni continue dovute alla ripetitività gestuale. “L’osteopata può prendersi carico di queste problematiche aiutando l’atleta, mediante le dovute tecniche di terapia manuale, a ripristinare il corretto movimento o a ridurre la disfunzione motoria, aiutandolo a ritrovare il giusto equilibrio muscolare e biomeccanico o la corretta elasticità di un muscolo”, spiega il dottor Claudio Zimaglia, specializzato in Osteopatia dello Sport, docente della Scuola di Osteopatia Asomi e responsabile della Scuola di Specializzazione Osteopatia dello Sport Asomi. Per Zimaglia, che per anni ha lavorato nell’ATP World Tour seguendo le più importanti gare internazionali di tennis in Europa, America e Asia, l’obiettivo principale non è solo quello di lavorare in equipe con medici e fisioterapisti su un atleta, ma soprattutto quello di cercare di prevenire l’insorgenza di alcune preoccupanti condizioni muscolo-scheletriche che possono pregiudicare la performance. “L’atleta – spiega il dottore – è come una macchina da corsa e l’osteopata rappresenta il meccanico. Uno sportivo lavora quotidianamente con il suo corpo e nello svolgimento della sua prestazione sportiva è obbligato a spingerlo al massimo per cui deve essere il più integro ed equilibrato possibile. L’osteopata, quindi, si occupa di controllare che tutto sia ben bilanciato, al fine di ridurre al minimo il rischio e, in alcuni casi, favorire il ripristino della corretta funzione biomeccanica”. Guardando al metodo di lavoro, per questo approccio alternativo alla medicina tradizionale esegue innanzitutto una valutazione approfondita dell’atleta, prima di affrontare un trattamento manuale. Quindi è necessario accertare della situazione posturale di base, per poi andare a identificare con dei test specifici osteopatici la principale causa o la principale disfunzione che ha creato o che potrebbe creare una problematica. “Ci sono varie tecniche si possono applicare ma bisogna partire dal principio cardine dell’osteopatia che è la personalizzazione. Quindi non è detto che tutte le tecniche possano essere utilizzate sui vari sportivi che si hanno in cura. Esempi sono tecniche miotensive, tecniche miofasciali o tecniche di correzione strutturale dirette sulle articolazioni in disfunzione, in base alla valutazione effettuata precedentemente”, spiega il professore di Asomi. Inoltre l’osteopata che lavora in ambito sportivo deve essere in grado di conoscere il gesto atletico e le caratteristiche specifiche di allenamento e preparazione a cui è sottoposto il suo paziente. “Dobbiamo essere a conoscenza del gesto tecnico che l’atleta è costretto a compiere durante le sue prestazioni sportive per conoscere quali siano i muscoli e le articolazioni che sono più soggette a stress e a sollecitazioni meccaniche per recuperare lo stato ottimale una volta finito l’allenamento o la competizione. Solo così – racconta ancora Zimaglia – si può davvero rendere efficace e sinergica la collaborazione con tutti i membri del team e strutturare una dinamica di intervento capace di supportare concretamente l’atleta”.
L’osteopatia come trattamento in grado di prevenire gli infortuni.
Per un atleta che si allena tutti i giorni e che gareggia ad alti livelli tutte le settimane è fondamentale conoscere alla perfezione il proprio corpo: l’obiettivo è avere un corretto bilanciamento del suo sistema muscolo scheletrico sia a livello posturale, quanto sul fronte della mobilità articolare e del corretto bilanciamento della forza. Il ruolo dell’osteopata è quello di controllare periodicamente le condizioni dello sportivo per prendersi cura del suo corpo in base alle necessità del momento, sia recuperando la struttura corporea da uno stato di affaticamento, sia mettendolo nelle migliori condizioni fisiche per lo svolgimento di una performance sportiva. “Non si tratta di intervenire solo quando ci sono problemi ma di gestire con continuità il proprio benessere – spiega Zimaglia -. Vedendo un osteopata regolarmente, l’atleta sarà in grado di affrontare nel migliore dei modi gli stress fisici che l’allenamento quotidiano comporta, riuscendo così a ridurre i rischi di infortuni, indipendentemente dallo sport praticato”. Oltre a un percorso personalizzato, molto importante è anche la collaborazione e le corrette comunicazioni tra le parti che compongono il team nella gestione dell’atleta. Anche in questo caso l’osteopata ricopre un ruolo di accordo molto importante perché deve informare i collaboratori sullo stato generale dello sportivo e su eventuali squilibri che si sono venuti a creare , deve conoscere il tipo di lavoro svolto dal preparatore atletico e avere con lui uno scambio di informazioni continuo e saper consigliare eventuali esercizi correttivi, una volta osservata la presenza di eventuali disfunzioni.
Per lavorare ai massimi livelli serve una formazione specifica
Il percorso formativo dell’osteopata specializzato in ambito sportivo è lungo ma ricco di soddisfazioni. La Scuola di Osteopatia Asomi è da sempre protagonista nel mondo dello sport e ha, quindi, strutturato e sviluppato programmi di formazione in ambito sportivo sempre più mirati e completi mettendo a disposizione dei propri studenti numerose opportunità come la partecipazione a decine di eventi sportivi di rilievo nazionale e internazionale durante ogni anno accademico. Inoltre ha strutturato un percorso di formazione post-graduate di alto valore professionale e qualitativo, capace di conferire a chi lo segue le competenze tecniche necessarie a lavorare con successo nel mondo dello sport. Una garanzia di adeguata preparazione arriva dall’alto profilo dei docenti del corso: osteopati da tutta Europa che lavorano nel calcio di Serie A italiano, in quello di Première League inglese, ma anche con il Tennis dell’ATP, la nazionale di Volley e moltissime altre squadre nazionali e atleti di livello olimpico e mondiale.
Per Maggiori informazioni: https://accademia-osteopatia.com/claudio-zimaglia-osteopatia-per-gli-sportivi/