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Una proposta del governo tedesco potrebbe portare la Germania in prima linea rispetto all’apertura nei confronti del consumo di marijuana
Negli ultimi anni, la tendenza alla legalizzazione della cannabis ha guadagnato slancio a livello globale, con risultati, ovviamente, ben distinti da Paese a Paese.
Ci sono nazioni, come Malta e il Lussemburgo, che hanno legalizzato questa sostanza consentendone il consumo ricreativo.
E ci sono altri Paesi, come l’Italia, dove invece, tra i prodotti legati alla marijuana, gli unici che possono essere acquistati legalmente sono le semenze della pianta, peraltro solo per destinazioni ben specifiche, come il collezionismo e l’uso tecnico. Un particolare che ha dato vita a un singolare mercato caratterizzato da realtà come Sensoryseeds, uno shop online di semi di cannabis dedicato proprio a soddisfare la domanda dei collezionisti di questi prodotti.
Di fronte a questo panorama variegato, in Europa la Germania potrebbe ben presto vantare la normativa più liberale in tutta l’UE per quanto riguarda il consumo e la coltivazione di cannabis. Ma solo se una recente proposta di legge già approvata dal governo tedesco riuscisse a ottenere anche il benestare del Bundestag.
Ecco di cosa si tratta.
I particolari della proposta tedesca
La normativa proposta in Germania, che dovrà ancora superare l’esame in parlamento, permette la distribuzione di cannabis ai cittadini attraverso l’istituzione di enti privati di coltivazione che potranno avere un massimo di 500 iscritti. Ogni membro avrà la possibilità di procurarsi fino a 25 grammi di sostanza al giorno, con un tetto massimo di 50 grammi mensili.
In aggiunta, è inclusa la possibilità di coltivare fino a tre piante femmine per uso personale.
La proposta tedesca, inoltre, prevede anche l’avvio di alcuni progetti sperimentali regionali per permettere la commercializzazione della cannabis attraverso pochi punti vendita selezionati. L’obiettivo è di ottenere dati più dettagliati sull’impatto della vendita di marijuana su larga scala.
Questa iniziativa, peraltro, non è che una rivisitazione di una bozza di legge iniziale che prevedeva la possibilità di vendere e acquistare la cannabis presso comuni negozi. Una proposta che ha destato la preoccupazione della Commissione Europea e che ha spinto il legislatore a modificarla nella forma sopracitata.
Secondo la coalizione di governo guidata da Olaf Scholz, questa iniziativa, che ha suscitato reazioni contrastanti tra le quali la feroce opposizione delle forze conservatrici, sarebbe necessaria per controllare l’uso di cannabis all’interno dei confini tedeschi e renderlo più sicuro, in particolare al fine di proteggere i più giovani.
Legalizzazione della cannabis in Germania: il risultato di un trend internazionale
La proposta dei partiti di governo tedeschi procede in direzione di un adeguamento della normativa nazionale a quello che è il trend indicato dagli stessi organismi internazionali.
Nel 2020, infatti, l’organo delle Nazioni Unite responsabile per la regolamentazione degli stupefacenti ha deciso di non considerare più la cannabis come una droga al pari di sostanze come l’eroina e gli oppioidi, rimuovendola dalla Tabella IV della Convenzione sugli Stupefacenti che raccoglie sostanze sottoposte a restrizioni severe, poiché considerate pericolose e, al contempo, prive di qualunque valore terapeutico.
In sostanza, questa decisione ha ammesso implicitamente il potenziale medicinale della cannabis.
Questa svolta ha segnato un passo significativo verso l’accettazione internazionale dei potenziali benefici farmaceutici di questa sostanza e, tra i membri europei della commissione dell’ONU sopracitata, solo l’Ungheria ha deciso di opporsi alla modifica. Peraltro, a seguito di questa decisione, l’Ungheria è stata chiamata a rispondere di fronte alla Corte di Giustizia dell’UE, poiché la sua posizione andava in contrasto con quella dell’UE.
Ancora oggi, questo Paese è tra le poche nazioni europee dove la cannabis non è permessa né per scopi ricreativi né terapeutici, una posizione particolarmente intransigente. Basti pensare che perfino la Svezia, nota per non fare distinzione tra droghe pesanti e cannabis, concede ugualmente ai cittadini l’uso medico di questa sostanza, per quanto con rigide regolamentazioni.
La Germania potrebbe diventare il membro UE più liberale in materia di consumo di cannabis
Attualmente è Malta il Paese membro dell’Unione Europea che può vantare una delle normative più aperte riguardo alla cannabis. Una legge maltese del 2021. Infatti, permette agli adulti di detenere fino a 7 grammi e di coltivare un massimo di quattro piante in ambito domestico e per uso personale.
Tuttavia, rimane proibito fumare cannabis in luoghi pubblici.
Al pari di Malta, anche il Lussemburgo ha proceduto in una direzione simile, permettendo la coltivazione domestica per un massimo di quattro piantine e perfino la detenzione in pubblico.
I Paesi Bassi, invece, nonostante la comune percezione del pubblico, rimangono ancora indietro rispetto agli Stati sopracitati. La realtà, infatti, è che permettono unicamente la vendita nei celebri coffee shop e la detenzione di un massimo di 5 grammi di cannabis, ma la coltivazione o la vendita al di fuori di questi canali è illegale.
Un caso simile a quello dei Paesi Bassi è la Spagna, dove l’uso personale è permesso e dove, in alcune città come Barcellona, esistono club analoghi ai coffee shop. Tuttavia il consumo e la detenzione in pubblico sono sanzionati.
Per il resto, la maggior parte dei membri dell’UE ancora non hanno varato normative volte alla legalizzazione della cannabis.
Di fronte a questo quadro ancora in divenire, è indubbio che la Germania, qualora la legge di cui abbiamo parlato in questo articolo venisse approvata dal Bundestag, potrebbe diventare presto il Paese con la normativa più liberale in tutta l’Unione Europea.